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Pianificazione, Programmazione, Gestione e Controllo; Relazioni tra Contabilità Generale e Contabilità Analitica;

Conto economico scalare


Il conto economico contabile riflette le conseguenze sulla performance dell’azienda, che derivano dalle decisioni operative prese durante un esercizio e rappresenta uno schema necessario per evidenziare gli elementi che determinano la variazione del capitale. Il profitto o la perdita aumenta o diminuisce il capitale proprio nello stato patrimoniale.
Il conto economico scalare, invece, parte dai ricavi, per arrivare al profitto netto. Il processo è lineare: ai ricavi, è sottratto il costo diretto del venduto (materiale, personale diretto, ecc.), per ottenere il margine lordo o di contribuzione. Il costo diretto del venduto si calcola sommando il costo delle scorte iniziali, più gli acquisti di materiali, più il personale e gli altri costi diretti di trasformazione o processo, sottraendo il costo delle scorte finali. Al margine di contribuzione vengono sottratte: (1) le spese di amministrazione, (2) quelle commerciali o di vendita, (3) quelle di sviluppo o modifica del prodotto, (4) gli ammortamenti non relativi ai costi di trasformazione.
Si ottiene in questo modo il margine operativo. Al margine operativo si sottraggono gli oneri finanziari, (eventualmente si sommano i proventi finanziari se esistenti), e si ottiene così l'utile lordo. Sottratti gli oneri/utili straordinari e le imposte sul reddito, si ha l'utile netto.

I principali obiettivi del conto economico scalare sono:
1) Fornire risultati economici consolidati e periodici;
2) Effettuare vari tipi di simulazioni;
3) Gestire il controllo analitico dei costi fissi e variabili;
4) Seguire l'andamento delle vendite e degli omaggi comparandolo col budget e con le stesse del periodo precedente o con anno precedente.

Per quanto riguarda il primo obiettivo c'è da dire che esso costituisce lo strumento per il controllo (rapporti operativi). Il modello preso come riferimento è il conto economico scalare secondo la tecnica del DIRECT COSTING i cui dati scaturiscono dalle riclassificazioni e dalle elaborazioni dei valori contenuti nei budgets, e dei dati forniti dalla Contabilità Industriale e/o generale.

Il conto economico scalare è poi integrato da una serie di indici percentuali e non, che forniscono una maggiore sensibilità per l'interpretazione dei risultati.
C'è da aggiungere che basandosi il modulo su di un budget di produzione-vendita, essa fornisce anche in qualsiasi momento la proiezione finale (nel periodo del budget) dei risultati economici, e globali, contemplando ciò che è già avvenuto (consuntivo) e ciò che avverrà se i budgets saranno mantenuti.
Il secondo obiettivo, ma più che un obiettivo consiste in una possibilità, è quello di compiere simulazioni. Ciò è abbastanza comprensibile, basandosi tutto il modulo su standards prestampabili, cioè budgets. Essi altro non sono che variabili al mutare delle quali, di una, due od anche tutte insieme, i risultati cambiano o sono diversamente proiettati nel tempo. Tale possibilità può essere impiegata per prevedere le conseguenze di eventuali future azioni.
Il terzo obiettivo è la gestione e controllo dei costi fissi e variabili a livello analitico (piano dei conti) e raggruppati per categorie di appartenenza (comuni e specifici).
Il quarto ed ultimo obiettivo, seguire l'andamento delle vendite e omaggi, con scostamenti fra importi fatturati rispetto ad un budget, nonchè, rispetto ai fatturati nello stesso periodo dell'anno precedente di un mese o fino ad un mese.

L'analisi in gestione viene espressa nella stampa del CONTO ECONOMICO.
Gli elementi chiave che determinano l'essenza dell'analisi predetta sono:
1) il fatturato di pareggio;
2) il margine di contribuzione;
3) il margine di sicurezza;
FATTURATO DI PAREGGIO -- Il fatturato di pareggio o punto di equilibrio (break-even-point), esprime a quale livello o volume di attività, i costi bilanceranno i ricavi, per cui si avrà parità economica. Sebbene l'analisi del punto di equilibrio non rappresenta una via sicura al profitto, essa costituisce un valido ausilio per mettere in luce l'eventuale profitto.

MARGINE DI CONTRIBUZIONE -- Il margine di contribuzione unitario è espresso dalla differenza tra il prezzo di vendita e il costo variabile e rappresenta l'ammontare del denaro disponibile, dopo avere reintegrato i costi variabili, per i costi fissi ed il profitto. Esso rappresenta, dunque, un elemento fondamentale per valutare la redditività dell’azienda. Percentualmente esprime il tasso di recupero delle spese di periodo fintanto che le vendite sono inferiori al punto di equilibrio, esprime il tasso di utile rispetto alle vendite eccedenti quelle necessarie per pareggiarle.

MARGINE DI SICUREZZA -- Le vendite eccedenti il punto di pareggio costituiscono un margine di sicurezza, esso si esprime in percentuale rispetto alle vendite prima che l'azienda subisca una perdita.